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Il 1° marzo 2020 il Presidente del Consiglio dei Ministri, nell’ambito delle misure adottate dal Governo per il contenimento e la gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID-19 (coronavirus), ha emanato un decreto che interviene sulle modalità di accesso allo smart working (istituito con L. 81/17), raccomandando l’attuazione ed il massimo utilizzo, da parte delle imprese, di modalità di “lavoro agile” per tutte quelle attività che possono essere svolte presso il domicilio o in modalità a distanza.

Ma che cosa si intende, esattamente, per Smart Working (o Lavoro Agile)?

E’ una modalità di esecuzione del rapporto di lavoro subordinato, stabilita in accordo fra dipendente e datore di lavoro, che svincola il lavoratore da limiti temporali o spaziali, consentendogli di organizzare le attività per obiettivi anziché per prestazione oraria.

In questo momento di emergenza epidemiologica, flessibilità ed autonomia organizzativa, rendono lo smart working il miglior strumento possibile per rispondere in modo immediato alle necessità delle imprese di far lavorare i propri dipendenti da remoto, assicurando il flusso di lavoro in condizioni di isolamento personale, e quindi, limitando a zero i contatti e gli spostamenti di migliaia di persone.

In questo quadro, la Regione Lazio e la Regione Lombardia hanno messo a disposizione dei fondi per favorire il c.d. “Lavoro Agile”.

I finanziamenti potranno essere utilizzati sia per servizi di consulenza e formazione finalizzati all’adozione di un piano di smart working, sia per l’acquisto di strumenti tecnologici per l’attuazione del piano di smart working aziendale.

La Regione Lazio, in particolare, in conformità alle direttive del DPCM 9/03, ha messo a bando 2 milioni di euro per incentivare lo smart working al fine di consentire ad alcuni tipi di impresa di continuare ad operare in sicurezza riducendo, così, l’impatto economico delle misure disposte dal governo.

Al bando possono partecipare le imprese iscritte alla Camera di Commercio oppure i soggetti in possesso di partita Iva non iscritti in Camera di Commercio che soddisfino i seguenti requisiti:

Sede operativa nel Lazio
Avere almeno 2 dipendenti
Non essere già in possesso di un piano di smart working
Risultare in regola rispetto alla verifica contributiva
Risultare ottemperante o non assoggettabile agli obblighi di assunzione ai sensi della legge 12 marzo 1999, n. 68
Non rientrare nei campi di esclusione (pesca, acquacultura e produzione agricola primaria)
Non essere in stato di fallimento, di procedura concorsuale, di liquidazione (anche volontaria), di amministrazione controllata, di concordato preventivo o situazioni equivalenti secondo la normativa.

Il valore del contributo che potrà essere richiesto. varia in relazione al numero totale di dipendenti e delle sedi operative e unità produttive localizzate sul territorio della Regione Lazio, fino a un massimo di 22.500 euro per le aziende con oltre 30 dipendenti.

Il bando è attivo dal 12 marzo 2020 e le domande potranno essere presentate sino ad esaurimento fondi.

Per quanto riguarda la Regione Lombardia, invece, il bando “per l’adozione di piani aziendali di Smart Working” da 4,5 milioni di euro di fondi europei mira a sostenere imprese e professionisti con partita Iva che vogliono attivare lo smart working, attraverso la concessione di un voucher a fondo perduto, dal valore compreso tra i 2.500 euro e i 15.000,00 euro.

Anche in questo caso, con il contributo previsto, le imprese e i professionisti potranno acquistare:

Servizi di consulenza e formazione per l’adozione di un piano di smart working con relativo accordo aziendale o regolamento aziendale approvato e pubblicizzato nella bacheca e nella intranet aziendale;
Strumenti tecnologici, funzionali all’attuazione del piano di smart working.
L’avviso è rivolto ai datori di lavoro, iscritti alla Camera di Commercio o in possesso di partita Iva, con almeno 3 dipendenti, per due tipi di azione.

La prima (3 milioni) riguarda servizi di consulenza e formazione finalizzati all’adozione di un piano di smart working con relativo accordo aziendale o regolamento aziendale approvato e pubblicizzato nella bacheca e nella intranet aziendale.

La seconda (1,5 milioni) riguarda l’acquisto di strumenti tecnologici per l’attuazione del piano di smart working.

Il bando si aprirà il 2 aprile 2020 e resterà attivo fino all’esaurimento dei fondi a disposizione (e comunque non oltre il 15 dicembre 2021)

Terminata questa fase emergenziale, gli interventi rimarranno comunque un valido progetto, capace di incrementare la produttività delle imprese e migliorare il benessere dei lavoratori anche attraverso una maggiore conciliazione dei tempi di vita e lavoro.

Per qualsiasi informazione dettagliata sulle modalità di partecipazione ai bandi, potete rivolgervi a noi inviando una mail all’indirizzo info@iurishub.it