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Grande scalpore sta creando una recente sentenza della Corte d’Appello di Lecce (sent. n.1593/2018) che sta profondamente cambiando il rapporto tra i cittadini, da una parte, e Fisco e Inps dall’altra.
I giudici di Lecce, infatti, hanno affermato che la mancata risposta da parte degli Enti pubblici a una semplice lettera di contestazione del cittadino avverso un atto esattoriale ricevuto – come ad esempio una cartella di pagamento, un’ipoteca, un pignoramento, ecc.. – fa venire meno il debito.

Il principio che emerge dalla sentenza, dunque, è che una risposta all’istanza del contribuente è sempre dovuta da parte dell’Inps e/o dall’Agenzia delle Entrate.

Nel caso specifico, la questione ha riguardato un imprenditore leccese al quale l’INPS richiedeva il versamento di contributi previdenziali per svariate decine di migliaia di euro attraverso numerose cartelle esattoriali e pignoramenti inviati da Equitalia. Prima ancora di rivolgersi all’Autorità giudiziaria, il contribuente inviava una lettera agli enti contestando le loro pretese senza tuttavia ottenere alcuna risposta. A questo punto l’imprenditore ricorreva ai giudici di Lecce per far valere i propri diritti.

Per comprendere meglio la sentenza in questione abbiamo chiesto ancora una volta spiegazioni al difensore dell’imprenditore leccese, l’Avvocato Cassazionista Matteo Sances.

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